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  • msucci2

Origine del pueblo


Due baie che emergono sulla costa pacifica del Oaxaca, a sud del Messico, fondendosi in un paradiso tropicale che sembra spuntare dal nulla e fermare il tempo per chi lo scopre... Una magia magnetica che calamita le anime libere.


Image credits: Mario Corella


“Un paraíso en el medio de la nada”

San Agustinillo è concepito un tutt'uno col confinante Mazunte, formando un centro abitato incuneato tra l'oceano pacifico e la Sierra Madre del Sur.

L'area è rimasta disabitata fino a metà del 20° secolo, perché isolata e accessibile solo via mare. Negli anni '60 alcuni contadini si sono insediati con le loro famiglie nelle spiagge allo stato brado, mossi dalla possibilità di una nuova attività economica meno faticosa che lavorare nei campi: la pesca, soprattutto la caccia alle tartarughe, le quali avevano trovato in questo particolare punto di costa il luogo privilegiato per la deposizione delle uova - considerate afrodisiache. Proprio da qui deriva l'etimologia di Mazunte: Maxontetia è un vocabolo náhuatl (lingua originaria della popolazione azteca) che evoca un'esortazione alla tartaruga... Significa proprio: "Ti chiedo per favore di deporre"!


“Te pido por favor que desoves”

Essendo quest’attività stata dichiarata illegale negli anni '90, i residenti si sono reinventati aprendo piccoli ristoranti sulla spiaggia a gestione familiare, per quei turisti che iniziavano ad arrivare soprattutto hippies provenienti da Stati Uniti e Canada che scoprendo questo angolo di paradiso spesso decidevano di farvi loro fissa dimora. Il fascino senza tempo delle spiagge vergini tropicali e la vita estremamente semplice dei pescatori ha iniziato ad attirare sempre più persone che cercavano un cambio di vita radicale attraverso un ritorno all’essenzialità che San Agustinillo e Mazunte semplicemente avevano nella loro natura. L’atmosfera si è sempre più colorata di yogi, ambientalisti, sciamani, mistici e un'enorme varietà di personaggi, strambi e a volte misteriosi, come usciti da racconti fantastici, la cui storia era spesso segreta, tutti vivendo in armonia... L’importante sembra essere l’essersi ritrovati lì, in una comunità da vivere e sentire come casa.

Le costruzioni sono quasi tutte cabañas sparpagliate sulla spiaggia e man mano sul colle che fronteggia il mare, si tratta infatti ancora per lo più di un villaggio rurale, con le mattine che si riempiono con il suono del canto dei galli e la natura che incontaminata regna e sovrasta questi luoghi. L'architettura si basa sull'uso di materiali naturali, vige un codice di costruzione che stabilisce che tutte le costruzioni devono fondersi con strutture già esistenti. La comunità ha regole severe su come, dove e cosa costruire nella comunità.



Image credits: Maria Succi


San Agustinillo e Mazunte hanno sperimentato trasformazioni significative, sono transitati dall’agricoltura alla pesca e poi al turismo in soli 50 anni. In questo senso è importante sottolineare che, a partire dagli anni ’90, si è cominciato ad avere a che fare con ecologisti e turisti che hanno deciso di restare, diventando imprenditori; la caccia alle tartarughe è stata rimpiazzata dall’ospitalità al visitatore; si è passato da dover capire chi parlava zapoteco (lingua indigena) a chi parlava inglese, francese, italiano… i nuovi vicini non erano più solo contadini in cerca di lavoro ma stranieri che cercavano una qualità di vita migliore…

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