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  • msucci2

Chabe & July's punto de vista

Chiaccherata con due ragazze mazuntenas sullo sviluppo turistico del pueblo.





Chabe e July, rispettivamente 23 e 24 anni, nate a Mazunte, rappresentano la generazione di giovani adulti che hanno vissuto il boom turistico degli ultimi anni nel pueblo, a partire dall'arrivo di internet e della linea telefonica diffusa. Hanno avuto la fortuna di viaggiare molto, cosa non scontata perché chi cresce nella comunità tende a rimanerci sia per motivi economici sia di mentalità. Il loro punto di vista è perciò critico e prezioso.


- Come hai vissuto lo sviluppo turistico degli ultimi anni?


CHABE: Prima che diventassimo Pueblo Mágico non si capiva che tipo di turismo sarebbe arrivato… Forse il villaggio non sarebbe cresciuto così. Si percepiva che le cose stavano cambiando di sottecchi… Fino a che a un certo punto il governatore del Oaxaca ha comprato un terreno.

Ha fatto sì che il festival di jazz più importante del paese avesse luogo a Mazunte, quindi ha fatto rifare la strada principale - tutti quanti erano contentissimi dell’aiuto e l’attenzione mediatica su di noi che eravamo i dimenticati dal mondo - en el medio de la nada. è stato il governatore a far sì che Sanagus e Mazunte diventassero Pueblo Mágico, non è partita come volontà dal basso. L’unico pro era che questo avrebbe comportato maggiore attenzione ai rifiuti e alle costruzioni… Ma nessuno aveva proposto di entrare a far parte del Programma. Di conseguenza, e alla velocità della luce, tutti i prezzi sono saliti alle stelle, è entrato Airbnb e nessuno riesce a prenotare per mese. Non c’è acqua.


JULY: Io penso che la situazione di Sanagus e Mazunte rifletta ciò che sta succedendo in Messico, è il microclima che rappresenta la situazione di un paese che sta crescendo velocemente a livello economico e turistico. Non si sa come ben invertire tutto il denaro che sta entrando, quindi si tende a voler europeizzare, o peggio a standardizzare le località turistiche per poterle avere meglio sotto controllo.


- Pensi che la comunità abbia avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione delle cose?


CHABE: Molta rabbia da parte dei locali, ma sia verso chi viene da fuori sia verso l’interno, si arriva ad espressioni di inciviltà nei confronti degli stranieri che aprono attività e ristoranti: gli autoctoni si sentono poveri (stratificazione sociale) a confronto… ma invece sono poveri di idee!

Ora il pueblo è fuori controllo, hanno installato la prima base di polizia in seguito a una rissa in cui hanno ucciso un signore. Se si iniziasse ad investire in spazi pubblici piuttosto che assaltare persone!

Tutti quanti sono arrabbiati per come è cambiato e cambia Mazunte, ma la realtà è che quelli che arrivano da fuori comprano i terreni dai locali! Dovrebbe esserci più coscienza del valore della terra che tutti sono pronti a svendersi.


JULY: Sicuramente necessaria educazione al turista ma anche al locale.


- Come educare? Quale futuro desiderereste per la gestione del turismo da parte della comunità?


JULY: Creare gruppi di incontro per giovani che tra qualche anno possano avere una voce più forte nella gestione del pueblo. Coesione sociale della comunità in quanto tale: capacità di coinvolgimento e di condivisione di progetti e missioni, ma deve nascere dal territorio cioè dagli abitanti...


CHABE: Andandosene, uscendo aprire la mentalità e poi tornare per riaffermarsi come abitanti, sentire il pueblo come propria casa.

La reazione di noi giovani adulti? Un comitato sportivo per i giovani “AGAPA”: una palestra all’aria aperta nella cancha (campo da basket con funzione di piazza pubblica, centrale al villaggio). Tutto è nato dall’organizzazione di una festa per racimolare i soldi necessari al nostro laboratorio di skimboards: ha funzionato e io con gli altri (gruppo di circa 10 ragazzi autoctoni) abbiamo proposto un torneo di skimboard, abbiamo chiesto prima aiuto al municipio ma non ce l’hanno concesso…

L’importante è ciò che è scaturito dalla nostra movimentazione, io sento che ci siamo motivati moltissimo, parlando con tutti, Piter ('leader') non vedeva più separazione tra quelli che ci volevano aiutare sia da fuori che da dentro.

Con AGAPA stiamo attraendo i ragazzi più giovani, è già un forte cambio di mentalità quello di dare ruolo primario allo sport, e nel frattempo stringi amicizie, mantieni la comunità viva!

Così l’essenza del pueblo non muore: sacarle lo bueno - tirando fuori il meglio.



Images credits: Alexis Ramirez Lopez






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